CHRISTOPHER LEE “Charlemagne By the Sword and the Cross ” (Cadiz Music/Andromeda Distribuzioni)
La struttura filosofico-letteraria e musicale dell'argomento compositivo in questione prende spunto dall'epopea carolingia e dal suo massimo esponente che ha dato vita a tale tema della società medievale: Carolus Magnus, sovrano delle popolazioni franche e longobarde ed Imperatore del Sacro Romano Impero. La narrazione descrittiva posta al bivio tra storia e letteratura, a volte anche fasi leggendarie che hanno avuto eco in tutto il bacino del Mare Nostrum, è contenuta nella saga dei poemi cavallereschi della chanson de geste che ne esalta le qualità storiche ma anche in quelle relative al periodo storico postcarolingio. Tale produzione letteraria trova applicazione in questo strumento narrativo , caratterizzato da 14 songs comprensive di due bonus , che diventerà un Musical nel 2011 come stabilito nell'ultima seduta dei cavalieri della Tavola Rotonda capeggiati dal suo discendente Sir Christopher Lee che sul set ne interpreta l'anima inquieta del sovrano dei Franchi. Avevamo fatto cenno all'appellativo di discendente e tale termine non è stato inserito a caso in questa disamina visto che l'attore albionico ha sempre affermato tale status per parte materna, la nobil donna Estelle Marie Carandini dei marchesi di Sarzano. Ritornando al prodotto realizzato dal forlivese Marco Sabiu in collaborazione con la European Cinematic Symphony Orchestra e con diversi strumentisti che hanno supportato il progetto carolingio, c'è da dire che l'attore londinese non è nuovo a questi “incontri” con la sfera heavy metal: infatti aveva “prestato” la sua voce nei lavori degli italici Rhapsody Of Fire quali “Symphony of Enchanted Lands II: The Dark Secret” (2004) ed il singolo “The Magic of the Wizard's Dream” dell'anno successivo. Questo tipo di collaborazione riporta alla mente altre saghe, vedi quella degli statunitensi MANOWAR che nel 1983 incidevano per Music for Nations l'EP “Defender” un due songs “Defender" /"Gloves of metal" la cui title-tk vedeva come special guest in qualità di voce narrante il regista Orson Welles. Il sottotitolo di “Charlemagne By the Sword and the Cross ” prende spunto dalle sue insegne imperiali della spada e della croce, simbolismi questi che si trovano insieme ad altre presenze nelle geometrie architettoniche dell'ottagonale Cappella Palatina di Aachen (l'antica Aquisgrana), dove venne sepolto in data 28 gennaio 814 e dove è raffigurato nel bassorilievo che adorna la sua tomba . Tralasciando gli schemi storico-artistici passiamo a quelli prettamente musicali che ripercorrono nel lavoro in questione in cinque atti la vita e le imprese del Sovrano carolingio come le tappe cronologiche di “King of the Franks”, “The Iron crown of Lombardy”m “The bloody verdict of Verden”, “Iberia”. NON CI SI ASPETTI da questa stesura musicale scenari tipici di Excalibur o le epicità dei MANOWAR o altre cruente battaglie a suon di riffs che la scena ha riservato fino al momento, SI RIMAREBBE TOTALMENTE DELUSI. CIÒ a cui andrete incontro ascoltando “Charlemagne By the Sword and the Cross ” non è nulla di tutto questo: esso è un concept che intreccia partiture sinfoniche a narrazioni storiche (curate dalla docente Marie-Claire Calvet della Bristol University), al recitato dell'attore Christopher Lee. Forse l'ascolto potrebbe deludere, MA pensate di stare comodi davanti ad un proscenio e rivivere la teatralità di un pezzo importante sia della storia ma anche del teatro e del cinema, elementi questi cari alla nobile famiglia Lee Caranzano dei Marchesi di Sarzano. In buona sostanza un lavoro registrato alla corte della Tavola Rotonda alla quale partecipato un centinaio tra attori, direttori d'orchestra, musicisti di pregio, docenti e ricercatori universitari, personaggi dello spettacolo. Un concept che, se vogliamo dargli proprio dare una collocazione, MA temine questo (collocazione) usato solo come punto di riferimento e non ritimico-musicale. Vedi ad esempio al lavoro del terzo millennio (2005) “Ça Ira” opera lirica sulla rivoluzione francese di Roger Waters (Pink Floyd) o le sperimentazioni dei '70's vedi ad esempio a certe tipologie sperimentalistiche poste al bivio tra storia e musica classica ad esempio Rick Wakeman cone le sue stesure sonore di “The Six Wives of Henry VIII “ , “The Myths and Legends of King Arthur and the Knights of the Round Table” ma in quel caso (quello di Wakeman) vi si era in territori tipicamente prog intrecciati ad ambientazioni di musica classica, invece nel contenuto di “Charlemagne By the Sword and the Cross ” si assiste ad un'opera teatrale alla quale, se si è interessati e/o incuriositi, bisogna assistere con rigoroso silenzio e rispetto per gli autori, mettendo da parte sigle lontane da quanto contenuto nel lavoro di “Charlemagne By the Sword and the Cross ”. Tracklist: • Overture • Act I. Intro • Act I. King Of The Franks • Act II. Intro • Act II. The Iron Crown Of Lombardy • Act III. Intro • Act III. The Bloody Verdict Of Verden • Act IV. Intro • Act IV. The Age Of Oneness Out Of Diversity • Act V. Intro • Act V. Starlight • Finale • Bonus Track: Iberia • Bonus Track: The Bloody Verdict Of Verden (instr.)