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HYBRIS - "HYBRIS" (2009 - Autoprodotto)


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Un intro degno di essere incorniciato nella tela della migliore produzione di Werner Herzog , vedi la produzione filmica del 1979 di “Nosferatu”, quindi facendo bene i calcoli tra numeri e cabala sono passati trent'anni esatti, 2009 è il battezzo di questo E.P. dei capitolini HYBRIS, da non confondere con altri omonimi sia peninsulari (tutt'altra direzione sonora) che altri eccellenti combi stranieri: NATURALMENTE la congrega in questione ha ben altro “credo”. Oltre che gli aspetti musicali, diversi e diversificati dei quali tratteremo il tema in seguito a tale resoconto, c'è da registrare l'aspetto prettamente filosofico che si rifà al concetto della prevaricazione e dell'ingiustizia, quindi della sofferenza. Il termine Hýbris lo troviamo nel mondo egeo, sia nella letteratura che nel teatro, nella “Poetica” di Aristotele, da questi elementi si evince l'attitudine indirizzata alla superbia, alla prevaricazione, quindi alla violenza che si è verificata nel passato e che talvolta riappare nel contemporaneo, così come ci ha tramandato la tragedia greca. Tali situazioni letterarie li troviamo presenti anche nella letteratura omerica dove la maledizione colpisce, attraverso l'ira funesta degli dei dell'Olimpo, diversi personaggi di primo piano come Agamennone che sequestra Criseide, figlia di Crise, sacerdote di Apollo. Da ciò scaturirà diversi malefici sia nei riguardi dell'eroe omerico che nei confronti della propria agguerrita milizia: infatti il campo acheo sarà soggetto ad una epidemia di peste. Conseguenze analoghe, derivanti dal non rispetto delle regole subirà Ulisse che volendo ascoltare il canto delle Sirene, quindi infrangendo le “regole divine”, subirà una punizione per “oltraggiato” il volere degli Dei. Ma di altre tracce letterarie il tema è abbastanza ricco e questo lo sanno bene i sinistri figuri, visto anche i loro studi umanistici in tal senso, che fanno parte del combo capitolino. Il lavoro in questione è composto da otto sermoni compreso l'intro “Echo” che rappresenta la quiete prima della tempesta sonora tinta di colori prettamente nordici e di chiari orientamenti black-metal come “Deteeach the Flesh” La rappresentazione sonora, tra l'altro ben eseguita dalla band in questione, è degna di essere inserita nel percorso musicale del “suono nordico” che non necessariamente DEVE essere unica pertinenza delle lands del profondo Nord, come, purtroppo, avviene nell'immaginario peninsulare e nella fattispecie di alcuni improvvisati “pennaiuoli” che si succedono nel tempo e nello spazio. “Oscuri impulsi” tendenti a generare “sinistre visioni” si annidano in “One Man Army” che, secondo il modesto avviso dell'esternsore di questa nota, rappresenta, in sintesi la filosofia, non soltanto musicale, del pensiero norvegese in tal senso. Nell'estensione sonora di “ Nera” si possono tranquillamente degustare alcune portate ritmiche tipiche della scuola norvegese, vedi le varie ricette sonore realizzate nel tempo dei vari somlier in questione come, Darkthrone, Mayhem, Emperor, tanto per citare qualche esempio. La breve “Danza dei Mille Venti” ci introduce alla successiva “Pain of Human Existence “ che ci riporta alla mente quelle lands geografiche, quei tratti somatici immortalati dalle produzioni fotografiche del noto reporter del “TRUE NORWEGIAN BLACK METAL” Peter Beste. In buona sostanza ciò che abbiamo di fronte è una buona narrazione sia letteraria che musicale di scena nordica, anche se “impiantata” in altre lands geografiche, ma questo NON deve assolutamente rappresentare un handicap. Anzi questo prodotto può rappresentare un valido esempio di cò che viene realizzato anche da situazioni lontane, solo dal punto di vista chilolometrico. La corrente filosofica della Inner Circle continua con le successive tracce, tali “Spectra” ed “Hella”... insomma un buon prodotto, anche se realizzato da una band nostrana, di pagan black metal, il che non è cosa da poco ! Ci si augura che questo resoconto possa in qualche modo placare l'animo di quelle presenze condannate per l'eternità ad errare inquiete tra le selve che circondano l'urbe capitolina ed i cui richiami lugubri risultano percepibili nelle notti di luna piena. INFO: www.myspace.com/Dark_Soul79 www.myspace.com/hybrisblack


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