SCHIZO “Cicratriz Black” – Scarlet
Cominciamo dalla fine come fossimo avvolti dagli scenari di un cult-movie che si rispetti e, non a caso prendiamo le sequenze sonore della soundtrack “The Sicilian clan”, decima esecuzione di questo lavoro, il Lavoro degli etnei che rientrano di prepotenza nel metalrama nazionale e, permettetemi l’arbitrio, NON solo in quello peninsulare. MA torniamo alla colona sonora, che rievoca le gesta del triumviro Delon-Gabin-Ventura dato agli schermi nel 1969 e ben orchestrato dal maestro Ennio Morricone, per fare un breve tracciato di quello che è stato lo scorrere del tempo nelle southern-lands meridionali nell’ultimo quarto di secolo (anno più anno meno). Quartier generale Catania con avamposti ubicati in zone limitrofe poste anche al di là del Faro (termine storico-amministrativo dei secoli passati) che hanno cercato in svariato modi (organizzazioni di festival, singoli concerti, fanzine, distribuzioni di vario genere musicale, programmi radio, bands atti ad emulare o a personificare uno stile, case discografiche). E nella memoria dell’estensore di questo resoconto/articolo rimbalzano schegge di fatti e personaggi in una miscellanea che non tiene conto nei dei luoghi ne tanto meno del fattore cronologico. Flashes che si alternano in questa danza continua di nomi ed aree geografiche, tutte convoglianti in un unico denominatore: SCHIZO: D.I.Y. di Pat Pappalardo (drums) militante nella formazione del sopracitato combo periodo 1991-1995 e di seguito con i WASTE così come Enrico Sorbello (bass) e poi nei DEADSCHIZO. Per non parlare della carrellata dei numerosi singers tra cui il vecchi amico ed inossidabile Ingo dei NECRODEATH, Andrea Zanetti ICONOCLAST, MALEFICARUM, questi alcuni dei nomi che hanno gravitato intorno alla band in qualità di componenti della stessa. PER non parlare poi di programmi radio, fantine, organizzazioni di concerti e festival, (ricordi Alberto? Le tua falangi spappolate e la presenza a Reggio Calabria al primo HURLANT/MILITIA on stage … solo qualche anno fa … ) o della NOSFERATU RECORDS. TUTTI questi elementi, per chi li ha vissuti scorrono nella mente nell’ascoltare le note della tk in questione ed è un doveroso ringraziamento di chi, pur nelle diverse difficoltà, ha effettuato tali attitudini di “ribellione” e tentativi di “cambiamento” ad un qualcosa di difficile da sradicare. CHIUDENDO momentaneamente questa pagina e continuando sulle note di “S. C.” bisogna dire che l’altra “formazione”, nella fattispecie quella musicale e non quella cinematografica, esegue alla perfezione il brano in questione, dando un tocco di personalità sull’asse basso-chitarra: il ruggito dei vecchi leoni Reder-Penzin. MA prima di giungere a questo lavoro, c’è da evidenziare un arco di tempo un pò lungo che ha caratterizzato le uscite sonore degli etnei, vedi quella vinilica del 1989, per poi passare ad una serie di altre registrazioni, quali demo, cd e, nel contempo ulteriori cambi di organico nella formazione degli SCHIZO – di cui si è accennato qualcosa in precedenza - , vedi ad esempio il singer Alex Ielo con un buon impatto timbrico, poi altri cambiamenti ed orientamenti ritmici che ne “snaturavano” la matrice sonora originale, anche se le ritmiche risultavano nel contempo aggressive. IL lungo silenzio degli etnei ha però delle parentesi lontane, anche se con tratti somatici diversi: infatti quando S.B. decise di ritornare in scena fu con il moniker DEADSCHIZO, chiaro il riferimento delle sue intenzioni,e, cioè quello di tenere alta la memoria del suono “vecchia maniera”. A testimonianza di tutto ciò furono due esempi di tutto rispetto che “scossero” anche la cosiddetta critica italiaota, penso che ti ricorderai Santo “… il rosso ed il nero…” – ebbe a recensire qualcuno, quasi scandalizzato, e precisamente il demo-tape “Psychosyndrome”, composto da 5 tkx e che rappresentò anche per l’estensore di quest’articolo, il ritorno nelle scene, dopo l’altra interessante esperienza, quella dei NUCLEAR SIMPHONY. Ritornando al capitolo dei DEADSCHIZO, dopo l’uscita dei due demo si giunse alla partecipazione di una compilation, tale “Neurocollapse”, datata 1999 e stampata per la “Nocturnal Music”. A completezza delle registrazioni vi è anche un altro nastro che fungeva da apripista al cinque tracce sopra evidenziato, recante lo stesso titolo ma solo con due songs “Psychosybdrome” e “Desire” con una line-up composta da S.B. (voce e chitarra), Carlo F, (batteria) , il secondo drummer del combo degli SCHIZO dopo la parentesi di M. Rapisarda nell’esordio di “Thrash the unthrashable thrash to kill !!!”. DOPO questo percorso storico, dove sono state visionate diverse fotografie, si passa all’attualità del tema in questione e un cenno merita la front-cover che ripropone aspetti cari al periodo di “Total schizophrenia” demo del 1986 che, successivamente riappare sulla copertina del vinile “Main frame collapse” (Crime Records) del 1989: questa volta non si atteggia a suonare il violino con le sue note di morte che ammaliano la capitale londinese. MA questa volta l’inquietante personaggio sferra in prima linea l’attacco verso la battaglia di “M.G. 1942” [… panzerman’ batle cry – colder blood, damned by ephemeral hostility – vapourgods, blitzkrieg …] l’oscuro personaggio è posto al centro e qualche riferimento, sembra di percepire con quanto riportato nel retro del lavoro in questione: «Le ferite si cicatrizzano, ma le cicatrici crescono insieme a noi», un messaggio che continua all’interno del book interno dove in una foto corredata da una medaglia si scorge l’inquietante epiteto «shattered body screams abuse».. MA tralasciando le concezioni filosofiche e/o dottrinali passiamo alle altre stesure di questo lavoro, parliamo dell’impalcatura sonora di “Cicatriz Black”ripropone lo “schizo sound” caro alle sonorità DISCHARGE, SLAYER, KREATOR, quindi thrash vecchia maniera e tale attitudini li troviamo, proprio partendo dall’opening track “Odium restitution”, per poi parlare delle riproposizioni sonore della ribattezzata “Demise desire”, in origine, semplicemente “Desire” e se la memoria non mi inganna “Agonizing”, sempre del periodo DEADSCHIZO. “Coma grip”, del lontano “ventennio”, datato 1988, riconferma le attitudini criminali degli esordi, con ritmie asfissianti e voci sguaiate e questo lavoro è anche un modo di ritrovare altri interessanti figuri del metalrama nazionale, insomma la “vecchia guardia” presente con Steve Sylvester dei DEATH SS in ‘Shine Of Scars’ o A.C.Wild dei meneghini BULDOZZER in ‘M.G. 1942’. Le altre stesure di questo lavoro, tali “Phanatical X-X-X”, “Seen the Signs Before”, o l’iniziale calma apparente di “Lacrima Khristi” seguono le direttive sopra espresse dal combo etneo che ne ha curato il prodotto, mentre lo stesso è stato masterizzato negli studi di Stoccolma ad opere di Peter In De Betou che ha avuto a che fare anche con gente del calibro di MARDUK e MESHUGGAH, tanto per citare qualche nome. POI a termine di questo resoconto di questo lavoro pubblicato nel 2007 la lettera aperta del 10 ottobre dello stesso anno nella quale Alberto Penzin dichiarava che "Non senza un groppo in gola ma con la consapevolezza di voler provare a fare la cosa giusta” rendeva pubblicamente la sua decisione di non far più parte degli SCHIZO. MA le strade di alcuni dei personaggi che sono stati “ospitati” in questo resoconto, avranno modo di confrontarsi nel progetto MONDOCANE, e tal proposito S.B. Reder precisa che tale iniziativa sarà “un progetto di sana ultra-violenza". RELEASES: 2007 CD “Cicatriz Black” 1998 single “Nero” 1995 single “Tones of the Absolute” 1994 EP “Sound of Coming Darkness” 1992 demo “Wounds (In the Clay” 1989 LP “Main Frame Collapse” 1987 demo-tape “Main Frame Collapse” 1986 demo-tape “Total Schizophrenia” 1985 demo-tape “Theah the Untrashable/Thrash to Kill !!!