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GHOST BATH - “Moonlover”, (Northern Silence Productions), 2015


Minot, capoluogo della Contea di Ward, nello Stato del Nord Dakota, è una cittadina di circa 35 mila anime che vivono lungo il percorso della Great Northern Railway. Tale località per un arco di tempo assunse l'acronimo di “Little Chicago” , visto gli interessi che vi erano in tale area durante l'era del proibizionismo. Queste premesse, insieme ad altre sollecitazioni non di carattere cronachistico, ma prettamente musicale , fanno parte di questo resconto, essendo Minot l'headquarter del quadriumviro dei GHOST BATH. I nomi facenti parte della line-up in argomento rimangono allo stato attuale avvolte da un fitto mistero. Dati certi sono quelli relativi alla produzione di GB, al lavoro dell'art-work della recente release con una front-cover che ospita uno scatto fotografico dell'artista guatemalteco Luis González Palma. “Moonlover” è composta da 7-tkx dedite ad una risonanza non tipicamente black-metal, visto che tali songs sono strutturate su ritmie più rallentate a riguardo tale verbo sonoro. Cosa certa da evidenziare che tale percorso compositivo merita di essere ascoltato più volte per lo stato emozionale che tale prodotto riesce a trasmettere. Il lavoro di mixaggio e mastering da parte di Josh Schroeder (BATTLECROSS, IN HEARTS WAKE,THE BURIAL, FOR THE FALLEN DREAMS, THE BROWNING, BENEATH THE SKY, KING 810, tanto per citare alcune delle bands con le quali il producer & engineer di Michigan ha collaborato). La delicata opening di “The Sleeping Fields” ci introduce nel mondo tenebroso dei GHOST BATH il cui cartello di wellcome spetta al primo pezzo vero e proprio della performance dei 41:51 di questo tour cronologico. Si tratta di “Golden Number” il cui suono rappresenta il biglietto da visita del combo statunitense. Nove minuti immersi nelle acque gelide e malsane di una palude che riecheggia gli scenari tipicamente della migliore norwegian school, of course. Le ritmie sono più lente e tenebrose in “Happyhouse” con un suono depressivo e con chords dai toni poco rassicuranti, così come in “Beneath the Shade Tre”. La successiva “The Silver Flower” traccia strutturata su due atti, per poi passare alla conclusiva “Death and the Maiden” esecuzione con la quale si cala il sipario sul palcoscenico onirico degli oscuri metallers GOSTH BATH.

TKX:

1 The Sleeping Fields 1:26

2 Golden Number 9:08

3 Happyhouse 8:44

4 Beneath the Shade Tre 4:47

5 The Silver Flower, Part1 4:03

6 The Silver Flower, Part2 7:33

7 Death and the Maiden 6:25

RELEASES:

“Ghost Bath”, EP, (Solitude Productions), 2013

"Funeral" LP, (Pest Productions), 2014 “Moonlover”, (Northern Silence Productions), 2015

Info:

http://ghostbath.bandcamp.com/


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